Oggi vi presento l'intervista che Michael Russnow ha concesso in esclusiva a "Santa Barbara Blog". Russnow iniziò la sua carriera con Earl Hamner, creatore di Una famiglia americana. Dopo aver scritto una serie di episodi, ha continuato la sua carriera con produzioni più importanti come Le strade di San Francisco e La casa nella prateria, prima di passare alla commedia. E’ stato story editor di sitcom come Casa Keaton, Dynasty, California, Il mio amico Arnold e numerose altre serie, nonché un breve periodo in Santa Barbara. Nel 1998 passò quasi 6 mesi in Europa, contribuendo a creare una nuova soap ambientata a Budapest. Politicamente, da ragazzo è stato coinvolto in importanti campagne politiche a New York, lavorando come volontario in campagne governatoriali / senatoriali. Dopo essersi trasferito in California e mentre andava a scuola presso la UCLA, ha lavorato nell'ufficio stampa per la campagna senatoriale di Alan Cranston, scrisse la sua tesi di Master sugli elementi di trasmissione di quella campagna e poi entrò nello staff di Cranston a Washington. Attualmente scrive per The Huffington Post.
Come sei arrivato a Santa Barbara?
Ho partecipato a “Santa Barbara” per breve tempo e mi occupavo dei trattamenti – i contorni delle storie a grandi linee -, ma non sono rimasto nello show molto lungo. Jerry Dobson era una persona squisita. Avevamo i nostri incontri settimanali presso la sua villa di Bel-Air, dove il suo personale ci serviva la prima colazione, il pranzo e vari snack - anche se erano sempre gli stessi settimana dopo settimana.
Perché Santa Barbara era differente dalle altre soap?
“Santa Barbara” era diversa, nel senso che andava avanti da una scena all'altra, a differenza di altre soap opera, che quando lasciano un gruppo di personaggi per mostrare altre due o tre storylines, ritornano quasi a fermo immagine sui personaggi precedenti come li avevamo lasciati dieci minuti prima. In Santa Barbara, quando si ritorna al primo gruppo di personaggi, si è progrediti nel tempo in un'altra posizione o in altre circostanze, e per me questo fa sì che le storie progrediscano in modo più veloce.
Di che cosa ti occupi oggi?Sto ancora scrivendo e recitando. Inoltre collaboro anche con The Huffington Post su vari argomenti in maniera regolare.
Perchè scegliesti di partecipare a Santa Barbara?
Il motivo per cui ho preso parte a Santa Barbara, è ovvio. Era un lavoro e venivo pagato davvero molto bene.
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