domenica 2 ottobre 2011

INTERVISTA ESCLUSIVA CON THOM RACINA (SCENEGGIATORE CAPO DI SB DAL 1991 AL 1993) - PARTE SECONDA

1.        Nel 1992 la NBC prese la decisione di cancellare SB. E’ vero che all’ultimo momento la NBC diede altri sei mesi di vita allo show prima di cancellarlo definitivamente il 15 Gennaio del 1993?

Non so dirti se la NBC concesse all’ultimo ulteriori sei mesi a SB, ma ti dirò questo: noi sapevamo di avere un periodo di vita incerto e limitato fin dal giorno in cui raggiunsi i Dobson nello show. Jerry me l’ha sempre detto fin da quel primo giorno in cui andai a casa sua. Mi disse che non sapeva “quanto a lungo sarebbe durata”.


2.       Credi che sia stato fatto tutto il possibile per salvare “Santa Barbara”?

Col senno di poi, possiamo dire che avremmo potuto fare questo o quello oppure che avremmo potuto assumere quella persona o quell’altra, ma chi può davvero dire come sarebbe andata? Tu fai del tuo meglio con quello che hai a disposizione, il tuo meglio in quel momento, sotto ogni aspetto, e speri che funzioni. Questo è uno strano, eccentrico business: la televisione. Non esistono regole, non si può contare su niente, e ringrazi la tua buona stella di aver avuto un percorso come quello avuto da SB, che molti altri show non hanno neanche lentamente raggiunto. Certamente, la morte di uno show famoso e popolare come SB fu semplicemente l’inizio della fine di tutte le soap, di tante altre soap, alcune anche con indici di ascolto superiori a quelli di SB, che hanno seguito le sue orme e sono scomparse.


3.       Negli ultimi tre anni quattro soap sono state cancellate e dal 1999 nessuna nuova soap è stata più prodotta. E’ ovvio che il genere soap è in profondo declino. Io non credo che la colpa sia da attribuire esclusivamente agli alti costi di produzione e al successo dei reality shows. Io penso che la causa principale sia il fatto che le soaps non sono state capaci di reinventarsi. Sono uguali a se stesse da decenni. Che cosa ne pensi?

Sì, come stavo dicendo, il genere è in forte declino, ci sono solo più 4 soap superstiti e prevedo che si estingueranno tutte nel giro dei prossimi 5 anni. Non sono molto d’accordo sul fatto che la questione non riguardi i minori costi di produzione dei reality show. La televisione è fatta in base agli ascolti, e questo significa soldi. I costi delle soap sono straordinariamente alti, anche dopo i tanti tagli e le revisioni di bilancio. Se la NBC fosse tua, non proveresti a produrre uno show che potrebbe costare una frazione di quello che costa produrre una soap e vedere come va? Ma certamente vi sono anche altri fattori. Le soap erano rivolte soprattutto alle donne del Midwest che passavano il tempo a stirare davanti alla tv; le soap sono state create dalla Procter & Gamble per promuovere la vendita dei saponi. Quel tipo di pubblico, proprio come i personaggi di cui seguivano le vicende in tv, finalmente si alzò dal tavolo della cucina, uscì di casa, si trovò un lavoro, si costruì una carriera, ampliò il proprio mondo, e quindi ne rimasero in pochi davanti alla tv. Inoltre al giorno d’oggi abbiamo centinaia e centinaia di canali tra cui scegliere, mentre nell’epoca d’oro delle soap esistevano solo la NBC, la CBS e la ABC. Molti fans iniziarono a seguire le soap perché le loro nonne o le loro mamme le seguivano: così sono stati agganciati. Oggi questo non accade più perché la mamma no sta più davanti al televisore e se Granny sta guardando la tv piuttosto che passare ore al pc, è probabilmente video-dipendente da “The Real Housewives…di una qualunque città”. Ancora una cosa: sto aiutando Paul Rauch a scrivere le sue memorie (saranno pubblicate entro la fine del 2012) ed egli indica le interferenze da parte del Network come una delle cause principali del declino delle soap. In conclusione tu hai ragione che non è solo questione di denaro, di ascolti e della concorrenza di reality shows a basso costo. Scrivere delle storie per la tv è diventato un lavoro stagnante, penso, perché il Network cerca di ripulire tutto ciò che abili sceneggiatori suggeriscono e quello che ne viene fuori risulta “troppo” pulito. Il che significa che le macchie (cioè quello che rende interessante una storia) sono andate via per sempre col lavaggio (un cattivo gioco di parole su soap/sapone?).  Le storie diventano grigie e non più bianche e nere. Gli alti e i bassi vengono neutralizzati. I colori attenuati. I personaggi perdono spessore. Così gran parte dello humor (una delle principali caratteristiche di SB nei suoi primi anni)  svanisce per sempre. Si finisce per scrivere su commissione, quando invece, come dice Paul, il Network dovrebbe semplicemente incoraggiare gli sceneggiatori e non dire loro come e quando raccontare le storie.


4.      Negli USA “Santa Barbara” è sempre rimasta al fondo della classifica degli ascolti. Nel resto del mondo invece e specialmente in Europa ha avuto ottimi ascolti. Inoltre, a dispetto dei bassi ascolti, SB è stata la soap che ha vinto più Emmy Awards e ancora oggi ci sono decine di siti web che ne celebrano il successo, a differenza di altre soap cancellate e cadute nell’oblio più totale. Che cosa rendeva SB così speciale?

Ci stiamo dimenticando del fatto che qui SB non ottenne mai alti inidici di ascolto proprio perchè era così popolare! E ovviamente con “popolare” non intendo in termini di audience, ma semplicemente aveva come una specie di buona vibrazione: tutti quanti la conoscevano, tutti quanti ne parlavano, SB vinceva un Emmy dopo l’altro, ma alla fine nessuno la seguiva . Sì, anche io mi informavo spesso su SB, il brusio su questa soap continua tutt’oggi. Ma dal momento che in tutto il periodo in cui andò in onda SB io stavo scrivendo a tempo pieno per altri show, ho avuto modo di seguirla raramente, quindi non ne ho una conoscenza approfondita come quella di un accanito fan, ma posso dirti che quando riuscivo a seguire SB, mi piaceva sempre molto. Ero attratto dalla natura eccentrica della soap (e non credevo che avrei potuto trovarne in uno show che si chiamava “Santa Barbara”, che poi è una sorta di posata, solida, bella ma noiosa città a Nord di Los Angeles) e, come ho detto prima, fui attratto dallo humor di SB. Oh, quanto ne amavo lo humor! In ogni soap per la quale ho scritto, ho cercato disperatamente di renderla divertente, pur avendo a che fare con grandi disastri, ritorni di personaggi creduti morti e con l’ultima malattia che colpiva la nostra diva più amata. SB lo fece in modo eccellente e penso che un grande merito vada attribuito ai Dobson.


5.       E ora alcune domande a raffica: Qual è la tua soap preferita di sempre?

“Dark Sadow”. E’ stata l’ultimo show trasmesso in diretta. Io correvo a casa da scuola per poter vedere il pomello della porta cadere nella mano della povera Grayson Hall e vedere come lei usava quel momento all’interno dell’azione, era un tumulto! Per di più amavo i vampiri e l’intera idea alla base della storia e a quell’età tutto questo genere di cose molto pacchiane mi entusiasmavano. In effetti è stata l’unica soap che io abbia mai visto prima di essere assunto come sceneggiatore in General Hospital.


6.      La miglior soap?
Questa è una domanda difficile. Mi tocca tirare a sorte tra “Una Vita da Vivere” (perché il livello era molto costante e coerente nei contenuti e inoltre una delle soap per cui non ho lavorato) e “General Hospital”, anche se penso che sia stata la miglior soap solo nel corso del 1980 quando cambiò il daytime per sempre con la storia di Luke & Laura raggiungendo gli ascolti più alti di tutti i tempi. Naturalmente, avendo io scritto per GH, non posso essere particolarmente obiettivo.  Quindi scelgo OLTL in virtù della sua capacità di resistenza nel tempo.


7.       La peggiore?

“Passions” (mai trasmessa in Italia).  Ugh.


8.      La più sopravvalutata?

Di nuovo “Passions”. So che forse penserai che io dovrei essere un fan di questo show perchè era così irriverente e folle, ma io lo odiavo. Alcune cose erano troppo sopra le righe.


9.      La più sottovalutata?

“Generations”. Di nuovo, ero coinvolto nello show, ma penso che non ci fu data nessuna chance, nè dalla NBC nè dal pubblico. Lo show fu pubblicizzato molto come “una soap di afroamericani”, ma in realtà solo metà del cast era nero (in effetti pensammo di poter attrarre una parte consistente del pubblico femminile afroamericano, ma esse non abbandonarono AMC). Probabilmente il clamore intorno al fatto che fosse una “soap di colore” ci ha danneggiato. Era una soap maledettamente valida però ed è per questo che credo sia stata completamente sottovalutata.


10.    Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

 Come ho detto prima, sto scrivendo le memorie di Paul Rauch. Sto aspettando che acquistino i diritti di un nuovo pilot in prima serata che ho scritto con la mia cara amica, Susie Bedsow Horgan, che è stata sceneggiatrice e produttore esecutivo di OLTL. Lei è anche la mia amica-consumatrice-di-martini oltre che uno spirito meravigliosamente creativo. Ho fatto 3 – non svenire leggendolo- reality shows e li ho curati fino allo sviluppo del soggetto. Nessuno di questi ha a che fare con le soap. C’è inoltre un altro romanzo che vorrei cominciare a scrivere, ma dove a finire tutto il mio tempo?


11.     Questa intervista è rivolta in primo luogo al pubblico italiano. Nel nostro paese SB era molto amata e seguita. Sei mai stato in Italia? Che cosa conosci dell’Italia? Vuoi dire qualcosa al pubblico italiano?

Ti dirò ora dove va a finire il mio tempo: viaggio molto! Sono un drogato, probabilmente ero un pilota in un'altra vita. Sono fissato con le miglia aeree e le uso per viaggiare in Business Class verso l’Europa un paio di volte all’anno. Sono appena ritornato dopo tre settimane passate in Inghilterra e Francia e andrò a Bruges e a Parigi a fine Settembre. Sono stato in Italia circa 9 volte nel corso degli anni: una volta ho portato i miei genitori a Roma, Napoli e Postano ed è uno dei ricordi più belli che conservo di loro. Sono stato in Toscana lo scorso Maggio (ah, quanto mi piace Siena) e il mio cuore è sempre stato a Roma. Lo dico spesso, quando morirò, voglio che qualcuno sparga le mie ceneri in Piazza della Rotonda. Così sarò felice. Roma è senza dubbio la mia Santa Barbara, la mia città preferita nel mondo intero. Non cessa mai di stupirmi con la sua incredibile storia in ogni angolo della città, e con la traboccante vitalità delle sue piazze. Intendo dire: provate a fare una passeggiata a Trastevere di notte! Roma mi riempie di gioia e di meraviglia, trovo la gente favolosa ed interessante e cenare al Toscano in Via Veneto è la mia idea di Paradiso. Ringrazio il pubblico italiano per aver reso SB un successo; ricordo ancora di aver ricevuto degli assegni da parte del Sindacato degli Sceneggiatori pochi anni fa: mi pagavano per lo sfruttamento dei diritti da parte di “SB-Italia”. Grazie!

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