Oggi vi presento la quinta ed ultima parte dell’intervista che Frank Salisbury ha concesso in esclusiva a "Santa Barbara Blog". Se vi siete persi le parti precedenti, potrete leggerle cliccando qui (parte uno - parte seconda - parte terza - parte quarta). Per concludere l'intervista, ho scelto questo giorno perché oggi è il compleanno di Frank Salisbury . Così, Happy Birthday, Happy Birthday, Frank. Questo è il mio regalo-tributo per te. Purtroppo questo è un dono che non si può riciclare. Sto scherzando. Oggi scopriremo qualcosa di più su una chiacchierata molto interessante tra il signor Salisbury e Nicolas Coster (Lionel Lockridge), un confronto tra SB e qualche altra soap opera, scopriremo come si scrive un personaggio, cercheremo di capire se ci sono stati alcuni attriti tra gli scrittori di SB, scopriremo anche quale fu l'attore che volle Phyllis Frelich nel ruolo di Suor Sarah in SB, scopriremo quello che il signor Salisbury sta facendo oggi e molto altro ancora ... Buona lettura!
A volte nel mondo ci capita di incontrare persone con cui si hanno affinità elettive. Ti è capitato in SB?
Certamente sì. Sono stato molto fortunato con il cast di SB. C’era davvero molto affetto reciproco e rispetto.
Nick Coster ha dichiarato in una recente intervista: "La seconda cosa che mi fu permesso di fare in SB fu di recitare una poesia. Frank Salisbury scrisse quell’episodio, (all’epoca potevamo comunicare con gli scrittori, specialmente quelli di noi con un certo senso letterario). Chiamai Frank e gli dissi: "Questa è una poesia di EE Cummings, non credi sia un po’ ruvida per momento come questo?" Egli disse: "Sì, sono d'accordo, che cosa hai in mente?" Dissi, "Uno dei poeti romantici. "Mi disse: " Quale? "dissi," No, meglio ancora, un poeta dalla prima guerra mondiale. "Egli disse:" Chi, Owens? "dissi," No, Brooks. "Egli chiese: "Quale poesia?" e io gli recitai la poesia. Egli disse: "Giusto! La puoi recitare anche tutta se vuoi”. Quanti attori oggi possono arrivare ad avere quel tipo di conversazione letteraria con uno scrittore? ". Frank, ricordi questo episodio?
Ricordo una conversazione con Nick riguardo ad una poesia. Probabilmente andò come racconta lui. Noi avevamo in comune l'amore per la poesia, lo so. Anche i Dobson lo sapevano. Mi chiamarono molto spesso perché io suggerissi loro un frammento di qualcosa che loro potessero usare. Questo mi ha sempre fatto sentire molto orgoglioso e umile.
Sapendo quello che sai oggi, c’è qualcosa che avresti fatto diversamente in SB?
So per esempio che sarebbe stato meglio avere un altro agente. All'inizio mi chiese di scrivere due copioni a settimana, e non avrebbe potuto farlo. Non mi chiese mai di farne uno e mezzo, ma lo permise poi a Gary Tomlin. Mi fu anche detto che il mio compenso era inferiore a quello di Gary e di qualcun altro. Ho subìto in silenzio, ma mi piacerebbe certamente negoziare in modo diverso se potessi avere un'altra possibilità, e con qualcun altro. Oltre a questo, non c'è molto che avrei fatto diversamente. Penso che tutto sia andato piuttosto bene, fino alla fine.
In nessuna soap attuale troviamo la complessità intellettuale e le sottili sfumature nei dialoghi che invece trovavamo in Santa Barbara negli anni '80. Cosa pensi sia successo? Alcuni teorizzano che vi è stato un declino generale della nostra cultura.
Non penso sia così. Non riesco a ricordare tutto nessuna sottigliezza né qualsiasi sfumatura nelle soap del passato. Ho scritto per la maggior parte di loro e non mi hanno mai convinto. Santa Barbara è arrivata come l'acqua nel deserto. Anche se ne “Ai confini della Notte” avevo avuto un margine di libertà in tal senso. Non solo perché potevo usare il mio humor nei dialoghi, ma anche perché questo veniva apprezzato! Nei miei ultimi giorni ne “Il tempo della nostra vita” ci fu un’ attrice che si lamentava del fatto che il mio umorismo aveva sempre un risvolto drammatico. Avrei dovuto essere infastidito, ma mi sembrava un complimento per il quale mi sentivo fiero. Ero grato per tutto ciò che potevo fare per offrire loro un momento drammatico.
Quali differenze hai trovato tra il lavorare in SB e nelle altre soap?
Un sacco di queste differenze, naturalmente, ha a che fare con le persone che lavoravano in questi show. Ricordo che una volta, quando avevo citato Dorothy Parker in SB, alcuni dello staff dello show mi chiamarono e volevano sapere se Dorothy Parker fosse stato un personaggio della soap e, se sì, quanto tempo era durato. Tempo prima avevo invece sceneggiato un episodio di Dynasty, ma rimasi incagliato negli Schapiro (i creatori dello show), o almeno in uno di essi. Avevo avuto l'incarico dai capo sceneggiatori Robert e Mike Pollack (nata Elaine. Era la moglie di Robert). Io avevo già scritto per loro quando erano capo sceneggiatori in General Hospital. Loro avevano letto una mia opera, e gli era piaciuta. Quindi ero visto molto di buon occhio, ma quando finì la prima stesura del copione, Esther Schapiro mi attaccò violentemente. Eravamo nella stessa stanza. "In questo copione si parla troppo di ciò di cui si parla” disse, e "Noi non usiamo mai i punti esclamativi in Dynasty!" Risposi umilmente, "Ma Dynasty E’ un grande punto esclamativo o no?" E questo era tutto per me. Non mi fecero nemmeno riscrivere il copione. Sembra difficile credere che un punto esclamativo possa provocare la fine di una carriera, in uno show almeno.
Quante volte hai detto NO in Santa Barbara?
Mi sembra di ricordare di non aver mai detto "No" a un personaggio o una situazione. Ricordo che sono rimasto scioccato dall’episodio della tartina al piccione, ma non al punto di martirizzarmi.
Molto raramente metto in relazione i miei personaggi con chiunque, vivo o morto che sia. I personaggi hanno la loro propria storia passata e trovo più facile vivere attraverso di loro. Questo non vuol dire che non si sia verificata l’eventualità di un qualche piccolo incidente giornaliero che mi è sembrato ragionevole cannibalizzare e quindi inserire in qualche copione. Ma come prassi generale, no. Forse altri scrittori non sarebbero d'accordo con me, ma la questione è tra loro e i loro Dei.
Ci sono mai stati attriti tra voi sceneggiatori in SB?
Si tratta di un'area nella quale preferirei non entrare. Troppe persone sono ancora in vita (e in giro) oggi.
Nessuno ha mai copiato le vostre idee?
No, non sono mai stato copiato da nessuno in SB. Ci fu un tempo in cui scrivevo le linee guida per gli episodi settimanali e alcuni presero intere sezioni di dialogo che io proponevo nei loro scritti, ma era raro, e non stavano copiando di per sé, ma semplicemente si servivano del materiale a disposizione. Tuttavia, ben presto la cosa finì.
Ho letto da qualche parte che il personaggio di Suor Sarah (la suora sordomuta interpretata da Phyllis Frelich nel 1988) fu fortemente voluto da Nancy Lee Grahn. Le due si incontrarono nel corso di un party di beneficenza e andarono subito molto d’accordo. Il caso volle che, pochi giorni dopo, il produttore esecutivo di SB, Jill Farren Phelps, stanca dello sciopero degli sceneggiatori, tra il serio e il faceto annunciò al cast "Sono disposta a pagare dieci bigliettoni a chiunque si presenti con una buona sceneggiatura ". "E io farò qualsiasi cosa per dieci bigliettoni," pensò Grahn. Si mise immediatamente al lavoro ed elaborò una trama che coinvolgesse la Frelich. L’idea di Nancy fu bocciata (anche se membri dello staff di produzione che lessero il suo copione, sostennero che era di qualità superiore a quello che poi fu scelto), ma Phyllis fu comunque inserita nel cast. Disse la Grahn, "Erano titubanti in proposito. Erano preoccupati che il pubblico non avrebbe accettato un personaggio sordomuto o che una storia con un personaggio sordo sarebbe stata noiosa o che sarebbe stato difficile comunicare i punti della trama. Tutte le cose tipiche che qualcuno che non ha mai lavorato con artisti sordi potrebbe pensare. Ma io proprio non mi lasciai scoraggiare. Arrivammo al punto che quando Jill mi vedeva arrivare dal fondo del corridoio, sbatteva la porta gemendo “Taci, non voglio più sentirne parlare. ". Nancy Lee Grahn era talmente determinata che contattò anche Brian Frons, il Vice-presidente della programmazione diurna della NBC. Una volta ottenuto ciò che desiderava, la Grahn applaudì la decisione. . "Urrà! E’ una scelta rischiosa, ma dal momento che SANTA BARBARA è nota per amare le storie rischiose, ero sicura che avrebbero accettato Phyllis”. Ti ricordi qualcosa di questa vicenda?
Questo ovviamente è accaduto nel corso di un sciopero degli sceneggiatori, infatti non ne ho alcuna memoria. Ce ne fu uno molto lungo negli anni '80 e io ne approfittai per andare a New Orleans e recitare in una piece teatrale: un'avventura che non avrei voglia di ripetere. Sono contento per Nancy Grahn però. Era una brava persona e una brava attrice. Non avevo idea che lei fosse interessata a questa storia…
E’ mai accaduto che, a seguito di forti reazioni del pubblico, si sia deciso di modificare una storyline?
No. C'era le solite proteste da parte del pubblico su alcuni punti della storia (la più famosa accadde in occasione della storia sulle personalità multiple di Eden), ma niente venne mai modificato a causa di questo.
Dopo aver lasciato SB ho scritto per “Il tempo della nostra vita” per un breve periodo, e poi per “General Hospital” per un po' più a lungo. GH è stato un viaggio di ritorno per me e avvenne dopo circa 22 e passa anni di lavoro nel mondo delle soap.
Di che cosa ti occupi oggi?
Dopo aver lasciato GH, ho deciso di vendere la mia casa e sono tornato nell’est, dove ho fatto visita ad alcuni amici in New England, nel New Hampshire, Boston, New York e poi al sud a Louisville, Ky e Atlanta, Ga. Dopo alcuni mesi ad Atlanta sono tornato a casa a concentrarmi su tre opere che avevo scritto, due delle quali si svolgevano in Europa: THE ICE CREAM SUNDAY e BALANCING ACT. Questo sil finire degli anni 90. Cinque anni dopo mi sono trasferita a Vancouver con la mia compagna e ho vissuto qui da allora. Sto cercando di ottenere la cittadinanza canadese e speriamo di diventare un canadese vero e proprio entro due mesi. Naturalmente manterrò anche la cittadinanza americana. Sono attualmente al lavoro su una novella, dal titolo RELIVING IN EXILE, e penso che questo mi terrà occupato finché non abbandonerò le mie spoglie mortali. D'altra parte, se deciderò di mettermi seriamente al lavoro su questa novella, la finirò presto. Poi dovrò trovarmi un altro passatempo.
Cosa vorresti dire a tutti coloro che ancora amano Santa Barbara?
A tutte quelle persone meravigliose là fuori, nel buio, che ancora amano Santa Barbara, direi: la nostra immortalità è nelle vostre mani. "Grazie".
Grazie, signor Salisbury. Grazie dal profondo del mio cuore per aver contribuito a rendere Santa Barbara il capolavoro che è. Grazie per aver condiviso con noi i tuoi ricordi con grande generosità.
L'intervista è stata molto divertente, Pier. L'ho amata davvero. Stammi bene.
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